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Il Clan Racconta... |
Tu non lo sai cosa farai ma ti getti forte controcorrente. “L'incontro
con Dio, ma chi sono io?
L'incontro con Te, ma chi sei per me? Storie diverse ma valori in comune Un po' come l'acqua all'interno di un fiume.” Lungo la via Francigena, dall'11 al 16 aprile, ho avuto la grandissima opportunità di partecipare alla ROSS organizzata dall'Agesci Lazio. La ROSS è una Route indirizzata ai ragazzi del quarto anno, la sigla sta per “Route di Orientamento alla Scelta di Servizio”, una settimana in cui una comunità di circa trenta Rover e Scolte provenienti un po' da tutta Italia si confrontano con il significato della Partenza e del Servizio, cercando di capire come queste due parole possono inserirsi nel Progetto di ciascuno. È stata una settimana piena, in tutti i sensi! Russel ed il Signor Fredricksen ci hanno accompagnati nello scoprire cosa significa Servire, chi sono l'uomo e la donna della Partenza. Se dovessi scegliere cosa mi ha entusiasmata di più, in questo nostro percorso alla ricerca del Beccaccino, direi che è stato l'inizio. La prima attività, in cui abbiamo cercato di scoprire cosa significa essere un “Adulto”. Forse perché è una di quelle parole che più spaventano, man mano che si diventa grandi. Eppure, una volta capito che l'adulto è colui che compie delle Scelte, tutto il resto della settimana è stato così semplice mettersi in gioco. È stato bellissimo confrontarmi con R/S al mio stesso punto della Strada, tirare in mezzo dubbi, paure e certezze, con la consapevolezza che l'Altro, al mio fianco, sapeva esattamente di cosa stessi parlando. Quel “Te” che tanto mi spaventava prima di partire, il credere di non riuscire a dare il meglio di me in un ambiente così ignoto, è stato la mia forza. Ho incontrato una comunità che si è trovata subito coesa, nella quale non è importata la timidezza o l'estroversione, ognuno è riuscito, nel giro di due giorni, a farsi notare ed essere parte attiva di questa Avventura. È stata una settimana ricca di prese in giro, scherzi e risate. Sono la prima persona ad essere contraria a definire chiunque mio amico, il Clan lo sa bene, però posso dire che trentacinque persone sono riuscite, in una settimana, a conquistare un posto nel mio Cammino, come in pochi hanno fatto. E dovrei forse ringraziare tutti, uno per uno, per ogni cosa che mi hanno lasciato: sono tornata più ricca, l'ho sentito sin da subito; credo però che invece di dilungarmi in inutili parole ridondanti, l'unica cosa da fare, per chiunque si trovi a leggere questo articolo, sia prendere, aprire il sito di “buonacaccia” ed iscriversi alla prossima ROSS! “Non scorderò questa occasione ora che ormai siamo giunti alla fine un pianto e un sorriso mi solcano il viso aspetto il momento in cui Partirò.” ![]() ![]() ![]() Giulia L RacCONTAMI di te Raccontami è un'associazione costituita da enti che si occupano di censire i senza dimora nelle varie città d'Italia per verificarne l'aumento o l'abbassamento (diminuzione) e, dall'altra parte, fornire informazioni ai centri d'accoglienza .Quest'anno data la loro operosità, qui a Roma alcuni di noi hanno colto l'occasione di dare la propria disponibilità e di far sì che rientrassimo in quei mille volontari necessari per l'operato. Prima di agire concretamente abbiamo partecipato ad una riunione iniziale con le persone specializzate del settore che ci hanno fornito informazioni necessarie per l'incontro e sopratutto su come rapportarci con i senza dimora. Il servizio comprendeva tre fasi: la prima consisteva nel perlustrare le zone dove risiedono i senza dimora; la seconda nel conoscere questi ultimi nei centri d’accoglienza ed infine, la terza, prevedeva un dialogo diretto con i senza dimora, per le vie della città nelle quali risiedono. Tra le varie persone assegnate abbiamo avuto la fortuna di trovarne una che è stata la nostra ricchezza, poiché ha reso disponibile la sua testimonianza. Lui è italiano originario del sud, si è trovato ad intraprendere questo viaggio circa vent'anni fa quando rimase senza lavoro, senza casa e dipendente dall'alcool. Durante l’intervista abbiamo notato in lui delle attente ed elaborate risposte e tanta voglia di parlare. Ci ha anche confessato che spesso si reca nelle mense pubbliche per chiacchierare con gli altri. Questo suo percorso in qualche modo gli ha permesso di redimere se stesso rifiutando la sua devozione all'alcool e comprendendo l'importanza del prossimo. Esiste nell’uomo il bisogno d’essere ascoltato, di avere qualcuno al quale raccontare se stesso, di condividere la propria esistenza. Un mondo nascosto in un quartiere Mercoledì insolito quello del 19 febbraio, per il clan “Buen Camino” che, curioso e intento a scoprire le diverse realtà del proprio quartiere, decide di fare visita al centro “Acisel” in via Verzuolo 1, Casalotti. Si tratta di un centro di prima accoglienza che offre ai rifugiati politici di sesso maschile la possibilità di imparare l’italiano, trovare un lavoro ed integrarsi. La struttura esternamente si confonde con il resto delle abitazioni circostanti, mentre all’interno cela il calore, le storie, gli sguardi di persone provenienti da diverse parti del mondo, che portano con sé un pezzettino di quel mondo nel nostro quartiere, colorandolo. Ore 20,30 ha inizio la festa. Il Clan irrompe nella struttura con una vorace voglia di conoscere, ascoltare e rivivere con le persone del centro il viaggio che li ha portati fin qui. Si posiziona nella sala adibita per il pranzo, prende posto ed inizia ad inondare la stanza con canzoni che hanno sapore d’avventura, anche i Rover e le Scolte sentono di dover cedere un pezzo di quel che sono e farsi conoscere. I ragazzi del centro accettano la sfida, ascoltano con entusiasmo le energiche chitarre, la musica che non divide, unisce. Qualcuno rompe il ghiaccio, inizia a parlare con i ragazzi del clan in modo divertito, chiedendo altre canzoni. Altri, invece, preferirebbero andare a dormire ma, costretti dal frastuono del piano di sotto, si lasciano trasportare. Dopo un’ora di balli e canti in grande stile, Rover e Scolte aprono le orecchie ed il cuore alle storie dei ragazzi del centro. C’è chi vede nel Canada una possibilità d’integrazione, di lavoro e felicità. Chi vorrebbe andare in Germania, Svizzera. Chi vorrebbe semplicemente andarsene dall’Italia. E così, si sentono nuovamente prigionieri di un quartiere, di un paese che li accoglie a braccia aperte ma che taglia le gambe. Nessuna possibilità di lavoro, nessun modo di riscattarsi per l’accoglienza ricevuta. Alle ore 23,00 la serata si conclude. Saluti, abbracci, ultime risate e la consapevolezza di trovarsi nella stessa realtà che forse un giorno, potremmo cambiare insieme. Sara L'avventura in noviziato - 2013-2014 Da metà luglio, fino a qualche settimana fa, ho fatto parte di un gruppo: il noviziato. Questo è un periodo di passaggio dal reparto all’arrivo in clan. Negli ultimi sei mesi abbiamo imparato a conoscere il servizio, avvicinandoci a persone più sfortunate di noi, mettendoci all’opera in varie situazioni: servire la cena alla mensa dei poveri, distribuire cibi e bevande varie ai senza tetto che occupano le panchine della stazione termini. Inoltre abbiamo aiutato i volontari della casa di Kim per smaltire un po’ di rifiuti e intrattenere i bambini. Abbiamo anche fatto alcuni incontri per chiarire diversi dubbi sulla chiesa e sulle chiamate di fede, tutto ciò è servito per abituarci alla vita di Clan. Ma soprattutto abbiamo iniziato a conoscerci, non come compagni di strada, ma come amici. Tutte le attività, oltre che a formarci sono servite anche ad unirci e legarci sempre di più. Leonardo
7-8 Febbraio 2009: Giornata di Spiritualità a Sant’Antimo. Tema: DIVERSITÁ TRA UOMO E
DONNA
Per l’uscita di febbraio abbiamo voluto partecipare ad una
giornata organizzata a Sant’Antimo da Padre Stefano, nello
stesso luogo che un anno fa ci aveva colpito e ci aveva
lasciato dentro la voglia di tornare. E quale occasione
migliore se non una giornata di spiritualità con il tema:DIVERSITÁ TRA UOMO E DONNA Grande tema presente anche nel nostro programma dell’anno. Siamo partiti con gioia alla volta di Sant’Antimo per confrontarci con altri clan su quest’argomento. Appena arrivati abbiamo partecipato con gli altri clan alla preghiera delle ore e poi ci siamo ritrovati insieme per cenare e preparare una presentazione che rappresentasse (una scenetta, un canto, una danza, etc.) il nostro clan, nonché una domanda sull’argomento Terminato il momento di deserto ci siamo tutti spostati nel luogo dove avremmo dormito e abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Marco e Francesca, due ragazzi estranei al mondo dello scoutismo, invitati a partecipare all’evento da Padre Stefano, abbiamo fatto gruppo con loro per i due giorni a Sant’Antimo, poi siamo andati a dormire. La mattina seguente ci siamo svegliati tutti molto presto per partecipare alle Lodi e per fare poi colazione. Nella mattina ci siamo concentrati sull’argomento chi è l’uomo e chi è la donna, come si fa a passare dall’essere maschio/femmina, all’uomo/donna? Ciò che fa l’uomo e la donna è la scelta responsabile e il rifiuto di fare questa scelta ci porta a rimanere maschio e femmina e a non arrivare a diventare La vocazione di ognuno di noi passa attraverso il Dono che è l’espressione più perfetta dell’Amore e ognuno di noi per essere Uomo Completo, deve essere maschio e femmina perché il progetto di Dio vuole che il diverso, cioè il Maschio e la Femmina, sia radunato nell’Unità. Siamo andati tutti a messa per poi pranzare in compagnia di un meraviglioso sole. Nel pomeriggio abbiamo affrontato le diversità tra gli uomini e le donne e queste vengono direttamente dalle caratteristiche che Dio ci ha donato per compiere i nostri compiti, è stato interessante notare che nella nostra lingua sono presenti dei termini al maschile e al femminile che rispecchiano le caratteristiche della vocazione Per gli uomini il tetto, il muro e quindi la protezione e per la donna la porta, la terra come l’accoglienza. Abbiamo osservato da vicino i cambiamenti che il peccato originale ha apportato alla nostra diversità e quindi alla bellezza. C’è stata poi una piccola fase in cui abbiamo rivisto le domande della sera prima alle quali Padre Stefano ha cercato rispondere. In conclusione abbiamo cantato tutti insieme, in cerchio, il canto della promessa; ci siamo poi rimessi su strada per tornare a casa, arricchiti di un’esperienza difficile da dimenticare e che ha cambiato un pò il mio modo di guardare gli uomini e le donne. Proprio come lo scorso anno una bella esperienza, una nuova esperienza!
luglio 2008 Campo di Clan Il Clan quest'anno ha scelto di fare un
campo di servizio co 24-25 maggio 08' - Uscita di Gruppo
L’uscita di gruppo del Clan inizia il 24 maggio,
partenza da Casalotti con i mezzi pubblici e Cotral,
destinazione Genzano. Scesi dal pullman partiamo per una
camminata di circa due ore che ci avrebbe portato sul
posto dell’uscita. Ci accampiamo per trascorrere la sera,
tende, legna per il fuoco… Ceniamo interno fuoco,
cuciniamo trappeur e subito dopo aver cenato, Federica si
appresta a firmare la Carta di Clan. È stata una serata
molto particolare e soprattutto allegra grazie ai nostri
canti che portavano allegria e gioia. Il mattino della domenica del 25 maggio si è aperto con una sostanziosa colazione, poi subito all’opera per l’uscita di gruppo, alcuni membri del Clan accolgono i genitori che accompagnavano i lupetti e le coccinelle. Arrivati tutti, la giornata si apre con un gioco in cui partecipano veramente tutti: lupetti e coccinelle, esploratori e guide, i rispettivi genitori e amici presenti all’uscita. Il tema di quest’anno dell’uscita di gruppo è stato la Costituzione italiana. Il gioco è stato molto bello, divertente ed ovviamente abbiamo tutti imparato qualcosa in più sulla nostra Costituzione. Tutto si è terminato, ovviamente dopo la pausa pranzo,con la scelta di un motto che potesse rappresentare la Costituzione e la giornata trascorsa. Non è mancato il tiro alla fune, che in qualche modo riesce semre ad essere presente nelle nostre uscite di gruppo… Finito il gioco, si ritorna a casa passando per la sede a sistemare il materiale fermandoci a chiacchierare della giornata meravigliosa e divertente che avevamo trascorso.
24 maggio '08 Firma della Carta di Clan - (Uscita di Gruppo) Era qualche tempo che riflettevo sulla mia firma della Carta di Clan; delle volte credevo fosse troppo presto perché magari sentivo che mi mancava qualcosa. Altre volte invece prendevo la decisione di parlare con il Capo Clan per dirgli che avevo preso la mia decisione, che era ora e che quasi non avrei avuto la pazienza di aspettare, ma poi quando mi ritrovavo il mercoledì prima o dopo la riunione mi bloccavo pensando che forse i motivi per cui avevo preso quella decisione non erano quelli giusti (e ora so che se dovesse accadere di nuovo..beh "la comunità c'è anche per questo"). Dopo aver fatto un lavoro sulla C.d.C. e averne
parlato insieme l'idea della firma si faceva sempre più
spazio nella mia testa. Poi c'è stata l'entrata del noviziato.. Un evento che aspettavamo... Dopo aver continuato a coltivare il servizio e la vita di questa nuova comunità così giovane, ho capito che era il momento giusto sia per me, perché condividevo a pieno i valori espressi in quella Carta di Clan che fino a qualche settimana prima mi sembrava così distante, che per la comunità nata da poco, sarebbe stato utile per gli ex novizi forse vedere e capire il perché della firma della C.d.C. L'occasione è stata quella dell'uscita di gruppo,il clan è partito alla volta dell'uscita con i mezzi pubblici e quindi Route che, anche se non molta, è stato bello condividere. La sera c'è stata la firma e su "invito" del C.C. ho fatto un piccolo discorso sui motivi che mi hanno spinto a firmare...ma come al solito c'è stata una lacrima... (non sarei stata io se non fosse successo...). Con la firma della Carta di Clan non è cambiato il modo di vivere il Clan né il modo di rapportarmi agli altri membri, ho semplicemente confermato che voglio esserci e condividere e portare avanti quei valori per i quali ho posto la Firma.
La strada lunga avanti a noi Il sole in alto in cielo e poi Andar più avanti a scoprir una nuova forza e nuovi stimoli..
"IL SOGNO CHE NON MUORE MAI, UN MONDO NUOVO PER CUI LOTTAR SPERANZA INSIEME DI ARRIVAR PORTARE E AVERE LA FELICITÀ"
Federica 14 febbraio 2008 - Sant'Antimo La prima uscita dopo la partenza di Serena... Il nostro Clan ha bisogno di crescere, di mettersi alla prova, di riflettere un po'...E dopo mille peripezie abbiamo trovato il posto adatto: SANT'ANTIMO. Era molto tempo che dicevamo di volerci andare e finalmente ci siamo riusciti. Sabato al nostro arrivo ad accoglierci un panorama notturno dell'abbazia e un silenzio quasi surreale, che noi "cittadini" proprio non conosciamo. Abbiamo deciso di partecipare alla preghiera delle ore con loro, rigorosamente in latino e cantata in gregoriano. All'inizio eravamo un attimo persi in quelle "strane" preghiere così rituali, personali. La mattinata è stata dedicata alla preghiera, la messa e ad un tranquillo e rilassato incontro con Padre Stefano, che ci ha fatto visitare la chiesa e poi si è intrattenuto con noi, abbiamo parlato un po' di tutto, proposte di attività, il nostro Clan, la nostra storia...Veramente piacevole. Il pomeriggio abbiamo avuto un momento tutto per noi, deserto, in quel luogo di tranquillità, silenzio e preghiera, un momento solo per noi, per confrontarci con l'esperienza che stavamo facendo, il nostro percorso, il valore che ha per noi il nostro Clan, tutte cose che ci servono per poter fortificare la nostra "nuova" comunità. L'ambiente, la situazione, la preghiera, il silenzio che ti costringe a pensare e riflettere sono stati perfetti per quest'uscita decisamente riuscita e della quale siamo molto contenti, una nuova esperienza, una bella esperienza! |